I contenuti post-lancio di Pokémon Scarlatto e Violetto sono arrivati al termine l’11 gennaio con l’uscita dell’epilogo de Il Tesoro dell’Area Zero. Dopo averci passato qualche ora ed averlo portato a termine, la conclusione è sicuramente… strana.
Come dicevamo in apertura, questa “nuova” avventura è posizionata come epilogo del DLC, quindi, fortunatamente, è incentrata sui personaggi e sui luoghi che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi. Tornano alla ribalta anche i vecchi amici, del gioco base, che ci daranno man forte a fronteggiare una minaccia sconosciuta.
Una strana maledizione
Il nostro amico/rivale Riben, umiliato dalle sonore sconfitte che gli abbiamo impartito ne Il Disco Indaco, invita noi e nostri amici di Paldea a far visita a lui e alla sua famiglia nella piccola regione di Nordivia. Una strana maledizione ha preso di mira Rubra, e sostanzialmente, sembra quasi che sia controllata mentalmente. Cerchiamo di aiutare Riben come possiamo ma, purtroppo, ci accorgiamo che tutti i cittadini di Verdegiada sono sotto il giogo psichico di qualcosa.
A poco a poco anche i nostri amici cadono vittime della maledizione e, imitando una… gallina, ci sfideranno con i loro Pokémon. Come per i capitoli precedenti, se abbiamo fatto i bravi allenatori, non avremo grosse difficoltà a batterli, sottolineando quindi una, purtroppo, pessima gestione del level-scaling.
Uniamo i puntini
La trama dell’epilogo di Pokémon Scarlatto e Violetto non è di per se molto seria e culmina nella cattura del Leggendario forse meno straordinario della serie, ma colma alcune lacune della storia raccontata ne La Maschera Turchese e, cosa più importante, dà al gioco una scusa per riportare in vita il trio principale per un’altra avventura.
Mi ha fatto davvero piacere poter tornare a interagire con i personaggi meglio caratterizzati del franchise.
Una degna conclusione alla serie?
La nona generazione è giunta al termine e siamo qui, insieme, a tirare le somme su tutto quello che abbiamo vissuto in Pokémon Scarlatto e Violetto. Ci sono state tante novità e aggiunte rispetto ai capitoli del passato ma, purtroppo, ci sono stati anche innumerevoli difetti che, una casa di sviluppo come quella di Game Freak, non può permettersi. Uno tra tutti è il comparto tecnico, mediocre sotto tutti i punti di vista, decisamente da migliorare nel prossimo capitolo che ancora non è stato annunciato. È sempre stato chiaro che Nintendo Switch o il motore utilizzato da Game Freak non potevano eguagliare le attuali ambizioni dello studio. Questo è uno dei giochi AAA dall’aspetto peggiore su Nintendo Switch, con frequenti cali di frame rate e pop-in delle texture che ostacolano gravemente l’esperienza. Che sia arrivato il momento di cambiare piattaforma?
D’altro canto, il core del franchise rimane ed è sempre più forte. Il multiplayer competitivo, nel 2023, ha registrato un picco clamoroso, anche con esponenti italiani. Questo, forse, è quello che la casa di sviluppo giapponese deve capire: ormai Pokémon non è più un gioco per bambini, o almeno non del tutto. Deve cercare di evolvere il brand in qualcosa di più profondo o creare serie distinte per noi adulti che vogliamo qualcosa di più dal franchise senza sacrificare i più piccoli.
Non vedo l’ora di poter vedere il nuovo progetto che, presumibilmente, potrebbe già arrivare durante la fine di questo 2024.
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