NerdPool.it Fumetti The Closet: la recensione

The Closet: la recensione

Un horror pazzesco!

Grazie agli amici di Edizioni BD, abbiamo avuto modo di leggere The Closet, una storia horror scritta da James Tynion IV e disegnata da Gavin Fullerton. Il fumetto che si dipana in appena tre capitoli, è tanto breve quanto incisivo, al punto da averci lasciato positivamente impressionati. Siamo dunque felici di potervene parlare in questa recensione senza grossi spoilers !

Una breve sinossi

“Thom è pronto a trasferirsi con la famiglia da una costa all’altra degli Stati Uniti, sperando di lasciarsi alle spalle i fantasmi del passato. Compreso il mostro che Jamie, suo figlio, sostiene di vedere nel ripostiglio della sua cameretta. Thom è sicuro che la creatura non li seguirà nella nuova casa, ma sono mole le cose su cui Thom si sbaglia…” Questo e molto altro in The Closet.

- PUBBLICITÀ -

Scheda tecnica

Titolo: The Closet

Autore: James IV Tynion (Batman, Somenthing is Killing the Children, The Nice House on The Lake, The Department of Truth)

- PUBBLICITÀ -

Disegni: Gavin Fullerton (Bog Bodies)

Editore: Edizioni BD

Collana: BD Comics

Anno edizione: 2023

Data di uscita: 6 ottobre 2023

Pagine:120 pagine

Formato: Brossurato

Le nostre impressioni

Dove risiede il vero orrore ? Quali segreti nascondiamo nel cassetto ? E se fossero proprio questi l’origine dei nostri peggiori incubi? A queste domande prova rispondere The Closet, un fumetto horror dalle tinte fortemente psicoanalitiche.

Thom è un uomo in crisi, incapace di essere un buon marito e un buon padre. Totalmente consumato dai rimpianti di una gioventù andata. Il nostro protagonista non riesce ad accettare i suoi doveri coniugali e genitoriali. Vive invidiando l’apparentemente spensierata vita altrui e per quanto si sforzi, non riesce in alcun modo a rimediare agli errori del suo passato prossimo…

Suo figlio di quattro anni è cresciuto interiorizzando il rapporto conflittuale tra i genitori, scaturito da una rivelazione che ha finito con il distruggere l’armonia familiare. Da allora il bambino ha un incubo ricorrente che ne perseguita il sonno, invisibile agli occhi dei genitori, ma decisamente reale ai suoi. Intorno a questi presupposti, Tynion IV costruisce la sua storia.

Horror e psicoanalisi

The Closet è un fumetto di forte denuncia sociale, che fonda il suo lato horror su alcuni elementi ripresi dalla psicoanalisi. Senza voler fare eccessivi spoiler, il mostro visto dal bambino, reale o meno che sia, è la rielaborazione di un suo trauma irrisolto. Questo infatti è provocato e alimentato dal costante conflitto tra le due figure genitoriali.

Thom, il nostro protagonista, si illude che, cambiando casa, il mostro visto da suo figlio sparirà insieme a tutti i suoi problemi. Ma questi come una maledizione, continueranno a seguirlo in quanto non legati alle fantasie del bambino, ma alla dinamica familiare malata in cui è immerso.

Tynion in The Closet, muove dunque una critica spietata a tutti quei genitori assenti, che derubricano i problemi dei figli a questioni minori e di poco conto.
Il padre diviene l’archetipo dell’adulto incapace di ricoprire il suo ruolo genitoriale. Thom non è in grado di provare empatia e troppo concentrato su se stesso.
Si dimostra un uomo che non è mai cresciuto, intrappolato in un inferno personale, che si è lui stesso creato, quando ha deciso di sposarsi e avere un figlio senza essere davvero pronto. Un adulto alla continua ricerca di una fuga dalla realtà, proprio perché incapace di assumersi le proprie responsabilità. Un uomo che vorrebbe essere buono, ma che per quanto si sforzi, non riesce minimamente ad esserlo.

Come sa scrivere Tynion IV

Tynion IV scrive una storia scorrevole, breve ma davvero deflagrante. In appena tre capitoli delinea una dinamica familiare conflittuale credibile, intorno a cui costruisce una storia horror, che mantiene la tensione alta durante tutta la storia. I protagonisti sono ben delineati e talmente tanto ben scritti, da entrarti sotto la pelle. Durante la lettura, dai ritmi molto serrati, si prova una tensione e un malessere crescente fino all’esplosivo finale. A fine lettura ci si sente davvero sporchi. Ciò è sintomo di un fumetto che sa davvero toccare le corde emotive giuste.

I disegni

I disegni molto noir di Gavin Fullerton ben si prestano allo stile narrativo costruito da Tynion IV in the Closet. Contraddistini da sfondi molto spogli, sembrano una rielaborazione in chiave orrorifica, del classico tratto di un bambino piccolo. Ciò ha un effetto estraniante, restituendo l’idea di un racconto filtrato attraverso gli occhi dello stesso giovane protagonista della storia. Si fa grande ricorso ai contrasti di colore, in particolare nel binomio luce ombra, anche grazie alla colorazione pastello delle tavole. Il disegno quindi contribuisce pienamente alla costruzione della tensione, anche grazie ad una narrazione molto cinematografica, che si concretizza in delle inquadrature in grado di rivelare gradualmente l’orrore.

Conclusioni

The Closet è una storia horror breve, ma molto incisiva per come è scritta e sceneggiata. A ciò si aggiunge un ottimo comparto grafico che eleva il tutto. Nonostante ciò, la velocità con cui si legge e il finale abbastanza aperto, potrebbero far storcere il naso a qualcuno. A nostro avviso tuttavia, il costo del biglietto vale sicuramente il prezzo del viaggio. Dategli una possibilità se siete amanti del genere horror e maggior ragione se vi piace lo stile di Tynion IV! Noi invece ci leggiamo alla prossima recensione !


Scopri di più da NerdPool

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

- PUBBLICITÀ - spot_img
The Closet scritto da James Tynion IV e disegnato da Gavin Fullerton è un fumetto horror, moderno, scorrevole, breve ma estremamente tagliente. Fonda l'elemento orrorifico su una rielaborazione di alcuni elementi cari alla psicoanalisi, costruendo una storia ricca di tensione e talemente tanto credibile e realistica, da stringere un nodo intorno allo stomaco di chi legge. Una storia dunque che non solo intrattiene, ma che al contempo delinea una critica sociale spietata e senza mezzi termini.The Closet: la recensione