Zombie 100 – Cento cose da fare prima di non-morire (Zombie 100: Bucket list of the dead) è un film del 2022 prodotto in Giappone, di genere commedia diretto da Yusuke Ishida e sceneggiato da Tatsuro Mishima. Nel cast vi sono Eiji Akaso, Shuntaro Yanagi, Mai Shiraishi. Disponibile dal 3 Agosto 2023 su Netflix!
Il film è basato su una celebre serie manga (“Zombie 100: Bucket list of the dead”) sceneggiata da Haro Aso (Alice in Borderland) e disegnata da Kotaro Takata e narra una storia perlopiù demenziale e ottimista, con il solito protagonista positivo e sprizzante per la vita anche di fronte alle situazioni più pessime e imbarazzanti, promettendo il tipico finale che dà la svolta alla trama e alla vita dei personaggi.
Trama
Akira Tendo (Eiji Akaso), è un ragazzo stremato dalla fatica e dagli abusi che riceve al lavoro, subendo pressioni ingestibili a causa degli interminabili turni di lavoro. Stremato per la fatica al lavoro, Akira si rende conto di lavorare presso un’azienda che sfrutta i propri dipendenti, ma non ha il coraggio di licenziarsi da un lavoro che ha desiderato fortemente. Un giorno, la città è invasa dagli zombie e tornando a casa con il treno, osserva la città devastata, Akira fa salti di gioia poiché non dovrà più andare al lavoro e spinto da un’ondata d’euforia, elenca in una lista 100 cose da fare prima di trasformarsi in uno zombie, partendo dalle più disparate faccende casalinghe alle più strambe avventure.
La Spensieratezza nelle situazioni Folli e Difficili
Akira, sfinito dalle fatiche al lavoro e dalle vessazioni del suo capo, apre finalmente gli occhi, e ammette che non ha il coraggio di licenziarsi da un lavoro che ha desiderato così fortemente. Ciò ci porta a guardare le nostre esperienze, anche noi abbiamo prolungato fino allo sfinimento varie situazioni lavorative anche perché magari speravamo in un risvolto più positivo di quello che poi ci è stato presentato. Il fatto che poi Akira abbia dei pensieri suicidi causati dallo stress lavorativo ci fa riflettere su quanto una situazione frustrante e perpetua in un’ambiente dove dovrebbe regnare solidarietà e collaborazione con serenità, può portarci più problemi di quanto pensiamo.
In una situazione apocalittica ed estremamente negativa, Akira riesce a vedere il lato positivo (seppur estremizzato e caricaturizzato), di una situazione apparentemente irrisolvibile, notando le piccole gioie che la vita può regalare, come le ferie per un dipendente stremato.
Zombie 100 si fa spazio tra i film zeppi di creature redivive, come una pellicola rilassante e non impegnativa che ci invita a seguirla possedendo comunque un filo logico sensato.
Ci colpisce la costante iper-positività raggiante di Akira, il quale non si arrende davanti a nessuna avversità apocalittica, affrontandola come una faccenda quotidiana quasi sottovalutandola; come se appunto, fosse meno grave dell’andare in ufficio a lavorare. E’ molto carino e sbarazzino vedere Akira compilare una lista e cercare di completarla, sulla quale non vi sono scritte neanche grandi pretese, ma le più quotidiane e generali che fanno parte dell’ordinarietà serena della vita umana; vedere scene di questo tipo è sempre un toccasana a una mente carica di stress (come quella di Akira), poiché ci ricorda che esistono anche vicende da vivere in tranquillità della nostra consuetudine giornaliera.
Sogni, Amicizia e Urban Design
La gestione dell’illuminazione e delle ambientazioni sono fresche e mai statiche; le luci si prestano bene in ogni scena che riguardi sì gli interni, ma soprattutto gli esterni, come le scene notturne che ci immergono in uno scenario soprattutto Urbano ma anche Fantascientico, On the Road e a tratti Cyberpunk in una Tokyo Post-Apocalittica, soprattutto nella prima parte del film, intriso di situazioni al limite dello psichedelico. Una nota tecnica di pregio va anche alle inquadrature che sembrano “vive”, seguendo ogni spostamento dei personaggi, soprattutto del protagonista, ma anche l’ambiente in generale.
Si perde però in dialoghi inutili e quasi “filler”, e una pecca da considerare è l’assenza del doppiaggio in italiano oramai abbastanza diffuso tra le opere nipponiche e coreane che arrivano in Italia.
Situazioni improbabili e irrealistiche ma che in un contesto leggero e comico come questa pellicola, fa piacere trovare.
Akira contagia con la sua simpatica lista anche gli altri che lo seguono nelle avventure che svolgono follemente durante l’Apocalisse Zombie, i loro legami amichevoli si stringono e diventano saldi, risollevando l’umore che chi per un motivo, chi per un altro, è a terra, con le loro stesse presenze riuscendo persino a sciogliere la fredda Shizuka. Le loro avventure folli nell’Apocalisse fanno pensare alla possibilità di vivere con più spensieratezza le situazioni più difficili da affrontare, magari in compagnia di amici fidati.
Il trio di personaggi principali che seguiamo, Akira, Kencho (Shuntaro Yanagi) e Shizuka (Mai Shiraishi), diventano lentamente un team grazie ai loro incontri casuali, che si trasformano in una collaborazione costante.
La Speranza del Viaggio, il Ritmo, e il Messaggio da Ricordare
Il ritmo del film è sempre allegro con le apparizioni di un antagonista dotato della giusta antipatia, interpretato correttamente da Kazuki Kitamura, un minutaggio composto da costante simpatia ma che a tratti tocca la staticità della risata a causa dei dialoghi perditempo; inizio buono, sviluppo interessante, ma il finale è surreale e demenziale seppur giustificato dalla sua natura comica e senza troppe pretese; il film rimane appunto, fine a sé stesso. Un’altra nota a sfavore sono gli scarsi effetti speciali che rendono la pellicola ancora più surreale di quanto sarebbe già se fosse dotato di una buona CGI.
Il messaggio che vuole farci arrivare Zombie 100 – Cento cose da fare prima di non-morire è di abbandonare ciò che è inutile e a impatto negativo sulla nostra vita, curando ciò a cui veramente teniamo perché non abbiamo certezze sul futuro, imprevedibile esattamente come un’Apocalisse Zombie; una metafora delle difficoltà improvvise della vita che dovremmo affrontare guardando sempre il lato più positivo che vi è dietro, con l’eventuale compagnia di persone che fanno parte del nostro team davanti agli ostacoli e sfide in cui ci potremmo imbattere. Il film lancia un messaggio positivo nelle più improbabili situazioni della vita.
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