Lo scorso giovedì notte è andata in onda negli usa la 6×01 di How to Get Away With Murder (Le regole del delitto perfetto). Dal trailer promo già si era evinto un ritorno col botto per la serie ABC giunta alla sua sesta ed ultima stagione.
Più che un vero e proprio recap vorrei semplicemente soffermarmi su una recensione in cui raccontare ciò che questo episodio mi ha lasciato e quello che mi ha colpito.
ATTENZIONE: SPOILER How to Get Away With Murder 6×01
Nel far questo non posso che partire da Viola Davis. L’attrice, che in HTGAWM interpreta la nostra Annalise Keating, protagonista indiscussa della serie, avrebbe a mio parere meritato di vincere agli Emmy Awards 2019 (e non solo). La sua interpretazione è sempre magistrale: lei si mette a nudo assieme al personaggio e lo fa con una naturalezza che coinvolge. A volte una tale recitazione mette quasi a disagio da quanto sembri realistica e per le tematiche che affronta e quelle trattate nella 6×01 di How to Get Away With Murder non ne sono un’eccezione.
Annalise a inizio puntata è in un centro di riabilitazione dopo che nello scorso season finale aveva ripreso a bere.
Un altro morto, un’altra persona probabilmente innocente stavolta ed a lei cara e vicina è mancata ed in circostanze alquanto sospette. L’avvocato inizia a pensare di doversi occupare e preoccupare di se stessa invece di star sempre appresso ai ragazzi.
Sacrosanto, oserei dire. Faccio parte di quelle persone che ogni volta che vede gli altri personaggi di HTGAWM andare contro Annalise rimane esterrefatta e vorrebbe far loro un elenco di tutte le volte in cui lei li ha aiutati.
Quello che ha perso la Keating sarebbe troppo per chiunque e mi meraviglio anzi di come non fosse caduta nuovamente nel bere da ben prima e di come abbia pure trovato le forze (ed il coraggio) di farsi aiutare; si tratta per me di un gesto di non poco conto ed esemplare.
Nel centro facciamo conoscenza di un mondo fatto di persone che, principalmente, si colpevolizzano.
Tutti hanno problemi di non poco conto ma tra loro è tutto un “Io ti vedo e ti voglio bene”.
Un mantra che fa un po’ un effetto setta religiosa ma che evidentemente, almeno in questa serie e per Annalise, sembra funzionare.
L’effetto terapeutico è garantito specialmente dal vero protagonista indiscusso di questa riabilitazione. Sto parlando del cuscino, un oggetto che chiunque ha in casa, un oggetto forse banale ma che coinvolgerà Annalise all’interno del centro ed anche gli altri ragazzi poi al di fuori.
La rabbia sfogata dai vari personaggi su un cuscino, le emozioni in esso riversate son coinvolgenti e travolgenti tanto quanto effettivamente liberatorie.
Dopo aver avuto modo di conoscere abbastanza la compagna di stanza di Annalise al centro e vedere quanto anche lei possa fallire nel comprendere le persone ed i loro problemi a volte, l’episodio ci riporta nel mondo fatto di omicidi, leggi, processi.
Tegan sembra non raccontarla giusta ma la sua è sicuramente una storyline che, anche a giudicare dal promo della 6×02 di How to Get Away With Murder, verrà ripresa nelle puntate successive e non è infatti centrale nella première.
Nella 6×01, oltre ad il percorso di Annalise, ciò a cui tutti devono far fronte, specialmente Frank e Michaela, è la scomparsa (o più probabilmente fuga?) di Laurel con Christopher.
Per quanto mi riguarda, nelle parole di Annalise sul fatto che quest’ultima abbia sempre badato a se stessa e non molto agli altri, c’è molta verità .
Michaela merita certamente di meglio e Frank (se togliamo il “piccolo” dettaglio del suo esser comunque un assassino ed aver metodi poco ortodossi per risolvere le cose) pure.
Interessante l’evoluzione dunque del rapporto di Michaela con il “nuovo” arrivato, Gabriel Maddox ma ancor più preoccupante è il ruolo che probabilmente assumerà la madre di quest’ultimo nelle vicende. Confido siano scelte ponderate ed aspetto la 6×02 per vedere cosa i creatori della serie abbiano in serbo per lei ed in generale per questa stagione finale dello show.
Bonnie resiste, a malapena, quasi sotto shock ma resiste.
Bare. La puntata come dicevo è Annalise-centrica; lei è, ancor più che in altri episodi, il cardine di questa première di HTGAWM.
Abbiamo scoperto che ciò che si era visto nel trailer promo della sesta stagione era frutto di un esercizio al centro di riabilitazione che aveva portato la Keating ad immaginare il suo funerale.
Il pericolo sembra dunque esser arginato? Ovviamente no.
Verso il finale di questa 6×01 siamo infatti ad un altro funerale. Peccato che il defunto commemorato sia sempre lo stesso: Annalise Keating è morta.
Che sia realtà o che sia un qualcosa di orchestrato per bene, una morte finta per proteggere qualcuno o se stessa o per scoprire qualcosa, non è dato (ancora) saperlo.
Personalmente, che questo personaggio non ottenga riscatto per tutto ciò che le è capitato e finisca appunto dentro una bara non mi convince, non ancora.
So però che con How to Get Away With Murder spesso nulla è come sembra e che per le altre cinque stagioni gli autori son sempre riusciti a stupirmi, così come lo fanno gli attori che interpretano sempre al meglio i vari personaggi che vengono sempre, ulteriormente, caratterizzati.
Tutti subiscono, sia in negativo che in positivo, ma sempre volutamente, questo è chiaro, dei cambiamenti. In questa serie i confini tra giusto e sbagliato, pena e compassione o rabbia e dolore son sempre labili e, ribadisco, tramite situazioni a volte paradossali, ci son tematiche importanti che vengono comunque affrontate in maniera più seria.
Come accennavo a inizio articolo, questa recensione vuole essere più un cercare di spiegare quello che a me la 6×01 ha comunicato e sì, far un piccolo elogio a Viola Davis per la sua interpretazione.
Sperando che Annalise non sia realmente morta, chiedo a voi cosa ne pensate di questa première della sesta ed ultima stagione di HTGAWM. Vi è piaciuta questo primo episodio? Concordate con quanto ho scritto? Fatecelo sapere!
Continueremo ad aggiornarvi a riguardo.
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