Nel weekend appena trascorso è stata pubblicata la demo finale di Nioh 2, disponibile per un periodo limitato di tempo concluso ieri, 1 marzo 2020. Abbiamo potuto provare nel dettaglio questo ultimo assaggio per il semi-soulslike di Koei Tecmo e Team Ninja, ed ecco il nostro hands on firmato Nerdpool.
L’ultima chance per gli Yokai
I ragazzi del Team Ninja sono da sempre molto attenti alle indicazioni e ai feedback degli utenti, ricevuti tramite i vari periodi di beta eseguiti durante lo sviluppo. anche nel caso di Nioh 2, come avvenuto col primo capitolo, le informazioni ottenute dalle precedenti prove sono state prese in considerazione e questa demo finale, denominata Last Chance ne è la dimostrazione.
La demo presenta infatti diversi miglioramenti rispetto alle versioni di prova precedenti, tra i quali spiccano una maggiore varietà nei moveset per le nuove armi e l’inserimento di molte nuove abilità che donano una enorme profondità al sistema di crescita del personaggio.
Nioh 2 sarà ambientato circa un secolo prima degli eventi narrati nel capitolo precedente, ovvero all’inizio del 1500, cosa che ha permesso agli sviluppatori di abbandonare il vecchio protagonista William Adams, sostituendolo con un personaggio completamente customizzabile dal giocatore tramite un ricco editor dove creare il proprio alter-ego nel dettaglio.
Tale editor è presente nella demo e ci permette di creare da zero il nostro protagonista, maschio o femmina (qualcuno ha detto waifu? sì lo avete detto), e personalizzarlo nel dettaglio. Il gioco manterrà la stessa struttura ludica del primo Nioh, con missioni principali e secondarie ben delineate ed una narrazione più canonica e meno sibillina, punti questi che distanziano la produzione dal “canone” ideato da From Software con i suoi Souls.
Novità del combat system
Le novità rispetto al passato non sono poi così tante, Team Ninja ha deciso di proporre un Nioh 2 in forte continuità col primo episodio dal punto di vista prettamente ludico, ma non mancano ovviamente delle novità , alcune decisamente importanti, le quali potrebbero donare al gioco completo una sua identità se ben sfruttate lungo tutta la progressione del titolo.
La prima novità è l’introduzione di due nuove armi, le accette ed il falcione, le quali portano a nove il totale degli strumenti di morte a nostra disposizione. Entrambe con un loro moveset dedicato ed abilità apposite aumentano la varietà degli approcci agli scontri con umani e Yokai.
L’aumento di mosse e abilità in questa ultima demo ha aiutato ad apprezzare ulteriormente queste aggiunte, sperando che ben si inseriscano nel bilanciamento del gioco in fasi avanzate, punto debole del primo Nioh assieme al bilanciamento generale della difficoltà .
A favorire un miglior bilanciamento contribuisce anche l’eliminazione della meccanica delle Armi Viventi legata al nostro spirito guida, molto sbilanciata nel primo episodio, sostituita in Nioh 2 dalla Forma Yokai, richiamabile per un tempo limitato solo dopo aver riempito la barra apposita. La diversa gestione di questa nuova meccanica, combinata all’utilizzo di nuove abilità sbloccabili, rende il gameplay più vario e dinamico che in passato.
Questione di tecnica
Vero e forse unico punto dolente di questa promettente demo finale, in attesa della release del gioco completo fissata per il 13 marzo 2020, è rappresentato dal comparto tecnico. Nioh 2 sembra non aver avuto quasi nessuna evoluzione grafica rispetto al predecessore.
Come nel primo Nioh abbiamo a disposizione tre diverse modalità grafiche: la modalità azione, che fissa il framerate a 60 fotogrammi al secondo utilizzando una risoluzione dinamica abbassandola quando necessario, la modalità cinema che punta a tenere alta la risoluzione e gli effetti grafici bloccando però le prestazioni a 30 fps, ed infine la modalità cinema alternativa, che punta alla resa grafica senza stabilizzare il framerate.
Inutile dire che per sua stessa natura prediligiamo la modalità azione per via dei 60 fps, che in un action frenetico come Nioh 2 sono una benedizione. Abbiamo riscontrato però qualche calo nelle situazioni più concitate nella nostra prova (eseguita su Playstation 4 Pro), che speriamo e confidiamo possano essere risolti in tempo per la release finale.
Il problema principale è comunque una qualità visiva rimasta praticamente la stessa dal primo Nioh: nelle due location visitabili nella demo (tre se consideriamo la piccola area dove si affronta il boss di una missione secondaria) escludendo il design ambientale e dei nemici molto ispirato abbiamo avuto la sensazione di avere a che fare con un’espansione del primo capitolo, ed è un peccato considerando i tre anni passati dall’uscita dello stesso.
In attesa dello scontro finale
Possiamo tirare le somme di questa demo finale dell’atteso Nioh 2 dicendo che le novità apportate ci convincono appieno per quanto riguarda l’impianto ludico, a prima vista potrebbe sembrare un “more of the same” del primo episodio (e non ci sarebbe nulla di male in questo), ma maturando esperienza si capisce come le novità siano più incisive di quanto possa sembrare e siano in grado di offrire una nuova e (si spera) appagante esperienza.
I dubbi che permangono sono i soliti, e riguardano il bilanciamento complessivo della progressione e della gestione della difficoltà , che potremo giudicare solo mettendo mano sul titolo definitivo, e un comparto tecnico che, design ispirato a parte, non sembra essersi evoluto più di tanto rispetto al primo Nioh, il quale già non faceva gridare al miracolo tre anni fa.
Ormai manca davvero pochissimoo alla release ufficiale del gioco, prevista per il 13 marzo 2020 in esclusiva Playstation 4, e finalmente potremo sciogliere i dubbi e tuffarci in questa nuova avventura nel regno degli Yokai.
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