Monster Hunter Rise è un caso particolarmente curioso quando si parla delle differenze hardware tra le varie versioni: Nintendo Switch, PC, PlayStation e Xbox. Uscito originariamente su Switch nel marzo del 2021, approdato poi su PC all’inizio del 2022 e questo mese è stato lanciato, quasi esattamente un anno dopo, per le console PlayStation e Xbox.
Il gioco ha avuto un rilascio molto più scaglionato rispetto al precedente Monster Hunter: World, il titolo ha sicuramente beneficiato del tempo extra.
Una piccola panoramica su Monster Hunter Rise
Come gli altri capitoli della serie, la trama di Monster Hunter Rise è piuttosto scarna. Prendiamo il controllo di un cacciatore del villaggio di Kamura e diamo la caccia ai mostri. Al servizio di questa piccola cittadina, cerchiamo di salire di rango cacciando diverse creature, ottenendo la capacità di affrontare nemici sempre più potenti.
Non ci sono tante cutscene nel gioco, molte di queste sono dedicate prevalentemente alle creature che dobbiamo fronteggiare. Lo stesso si può dire della narrazione, quasi assente, se non per prepararci contro i nemici “di trama” e allo stesso tempo dà più personalità ai vari NPC che incontriamo nel corso della storia. Monster Hunter non ha mai cercato di avere una narrazione profondamente ricca con personaggi complicati, e Rise è più o meno lo stesso, perché la storia fa ciò che serve per condurre i giocatori nelle parti del gioco che contano.
La caccia
La caccia ai mostri è il fulcro di Monster Hunter Rise, che fa un lavoro straordinario basandosi sui miglioramenti apportati da Monster Hunter World. Ci sono molte delle basi fondamentali visti nei capitoli precedenti, con i giocatori che possono scegliere tra 14 tipi di armi per affrontare i vari mostri. Tutte le armi di Monster Hunter Rise mostrano un fantastico equilibrio tra la potenza dell’arma e il movimento influenzato dal suo peso. Sperimentare, piano piano, è ciò che serve per arrivare al rango più elevato.
Un porting sorprendente
Non è sorprendente che le versioni per PS5 e Xbox Series X|S siano molto più performanti di quella per Nintendo Switch, considerando l’ampio divario tra gli hardware, ma è stato incredibile vedere quanto controllo abbiano i giocatori di PlayStation e Xbox sulle opzioni grafiche di Monster Hunter Rise.
Le versioni, ormai current-gen, contengono tre modalità grafiche: Privilegia Framerate, Normale e Privilegia Grafica. Queste opzioni sono standard nella maggior parte dei giochi della generazione attuale. Offrono ai giocatori di scegliere tra un framerate più veloce al costo della risoluzione o una grafica più bella e pulita ma rallentando le animazioni.
L’aspetto sorprendente è che le nuove versioni per console prendono spunto dalla versione per PC e offrono ancora più opzioni per modificare la grafica oltre alle tre preimpostazioni citate poco sopra. Al di là del motion blur e della profondità di campo, alcune delle opzioni includono il filtraggio delle texture, la qualità delle ombre, l’oscillazione del fogliame e l’attivazione e la disattivazione delle texture ad alta risoluzione. Tanti titoli per PC consentono di modificare queste opzioni per ottenere il massimo dall’hardware del PC, ed è stato piacevole vedere come Capcom abbia incluso queste funzioni anche per i giocatori console. Le preimpostazioni su PS5 e Xbox Series X mirano già a 120 fotogrammi al secondo con la modalità Privilegia Framerate, alla risoluzione 4K a 60 FPS con Normale e alla risoluzione 4K con la modalità Privilegia Grafica.
Numerosi accorgimenti
Un maggior numero di opzioni è un’ottima cosa, poiché c’è un forte salto di qualità tra le modalità Framerate e Grafica, quindi è possibile iniziare con una preimpostazione e poi modificare di conseguenza. La modalità Framerate presenta un’evidente pixelatura, poiché tutte le opzioni grafiche vengono disattivate o ridotte, mentre la modalità Grafica permette al gioco di brillare a 60 FPS.
I tempi di caricamento sono ancora più rapidi nelle versioni PlayStation e Xbox, al punto che è più facile girare per l’hub. In alcune parti del nostro gameplay su PlayStation 5 abbiamo notato dei piccoli problemi e difetti grafici, sintomo che comunque il gioco arriva da Switch. Nel complesso il titolo non ha alcun tipo di problema davvero impattante, probabilmente queste piccolezze verranno corrette con qualche aggiornamento.
Conclusione
Nonostante l’intervallo di due anni tra le uscite, Monster Hunter Rise è ancora un gioco straordinario da provare su qualsiasi sistema, grazie alle sue nuove funzionalità e all’approccio ancora più accessibile alla formula di Monster Hunter. Il titolo è una gioia assoluta da giocare indipendentemente dalla piattaforma scelta grazie al lavoro di porting che hanno fatto gli sviluppatori. I giocatori che non possiedono una Switch e che aspettavano con ansia questa versione possono finalmente gioire perché hanno l’opportunità di provare questo meraviglioso gioco. I miglioramenti apportati al gameplay possono rendere difficile tornare a World e, sebbene non abbia la stessa qualità grafica complessiva del predecessore, questa nuova versione è uno spasso assoluto da giocare e valeva la pena aspettare.
Tutto sommato, sembra un modo eccellente per rigiocare o iniziare, per coloro che non l’avessero ancora fatto, Monster Hunter Rise con un nuovo trattamento “estetico” – e con il DLC Sunbreak in arrivo su queste nuove piattaforme, c’è davvero molto da fare.
Cosa ne pensate di questo titolo? Avete già avuto modo di mettere le mani sulla versione per PlayStation 5 e Xbox Series X|S? Fatecelo sapere come sempre qui sotto nello spazio commenti e continuate a seguirci su Nerdpool.it!
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