FIFA 20 Demo è giunto tra noi. La versione dimostrativa del simulatore calcistico di EA Sports era prevista per il 12 settembre (come da noi riportato giorni fa), ma ieri siamo stati stupiti. Un leak, improvviso ma letale, ha rivelato con qualche ora d’anticipo che di lì a poco sarebbe comparsa sugli store la demo di FIFA 20. Detto fatto, il faccione di Eden Hazard era pronto a sorriderci maliziosamente…
Ordunque, sciorinami il gameplay…
FIFA 20, nel corso della sua demo, ci ricorda svariate volte le novità principali introdotte a livello di gameplay. Bisogna sottolineare che, a conti fatti, la base del gioco è rimasta sostanzialmente quella dello scorso capitolo. Ci sono degli elementi che svecchiano e portano il titolo uno step avanti, ma ancora ci sono dei dubbi in merito. Ma andiamo per gradi.
Tutto il sistema di gioco, all’interno della simulazione calcistica, viene rifinito e raffinato con l’introduzione di ciò che EA Sports chiama “Intelligenza Calcistica“. Il che farebbe chiaramente pensare ad una IA d’altissimo livello, che consenta di giocare ai massimi livelli di resa simulativa. Al momento, però, abbiamo bisogno di maggiori elementi per promuoverla (o bocciarla). L’intelligenza calcistica è composta da tre elementi fondamentali: l’Istinto Giocatore, il Movimento della Palla ed i Momenti Decisivi. Questo trio di parametri contribuisce allo sviluppo del match in maniera massiccia, determinando l’andamento positivo o negativo della partita.
Benché miri ad essere similare alla realtà , il sistema di IC lascia spazio ad alcuni dubbi. Se l’effettiva qualità del sistema fosse insufficiente, infatti, correremmo il rischio di vedere partite molto (troppo) sbilanciate. Conseguentemente, si avrebbe la sensazione di match a senso unico o troppo indirizzati, cosa che – lo sappiamo – è altamente sconsigliabile in qualunque caso. Nella Demo, però, non abbiamo evidenziato partite che presentassero particolari problemi, specie di questo genere, ed il sistema sembra tenere, anche se va visto su un banco di prova migliore.
Tra i parametri che compongono l’Intelligenza Calcistica, il più evidente è l’Istinto Giocatore. Esso, infatti, tende a migliorare l’intelligenza intrinseca dei nostri compagni controllati dalla CPU per poter imbastire (e seguire, finalmente) azioni degne di questo nome. L’impatto è evidentissimo, e ci mostra dai primi match come ci sia stato un egregio lavoro dietro. I momenti decisivi sono ancora da valutare, specie perché non siamo di fronte alla versione definitiva, che sicuramente sarà soggetta a patch correttiva già dall’uscita.
Il movimento della palla ha suscitato sensazioni contrastanti: da una parte alcune reazioni della sfera sono molto realistiche, con rimbalzi e rimpalli decisamente azzeccati e veritieri. Dall’altra, però, sembra che a volte sia troppo slegata dal contesto e dal controllo dei giocatori, quasi un “eccesso” di gestione separata della fisica. Anche questa sarà oggetto di analisi più approfondita in fase di recensione, perché per adesso non convince totalmente.
Le animazioni, le emozioni, le sensazioni.
La demo di FIFA 20 ci ha mostrato, oltre il gameplay in sé, anche il suo lato estetico. Se sotto il profilo meramente visivo, il titolo targato EA Sports riesce a migliorarsi ancora, c’è un evidente problema con le animazioni. Spesso, troppo spesso, queste ultime sono totalmente slegate tra loro. In alcuni cambi di direzione, in alcuni passaggi nella direzione opposta, ed in certi tiri, le animazioni dei giocatori non sanno che pesci prendere. Nello specifico: se al termine di una corsa ci si posiziona per il tiro, in teoria l’animazione dovrebbe proseguire fluida e senza grossi stacchi.
In questa demo, pare non essere proprio così. Troppo spesso i giocatori cambiano postura in modo innaturale, o fanno dei movimenti talmenti bruschi da farci preoccupare per la loro salute. Insomma, sotto il piano “animazioni” c’è ancora tanto da lavorare, specialmente perché anche nello scorso capitolo sembravano – paradossalmente – più credibili. Ma ripetiamo: siamo in fase di demo, per cui ogni giudizio potrebbe essere confermato, ma anche ribaltato.
Ehhh arbitro, ma quello è fallo!
Rivisitati anche i calci di punizione ed i calci di rigore, con un mirino a fare da indicatore, soggetto a “raggio” di precisione nel momento del tiro stesso. Grande varietà specialmente sulle punizioni, le quali possono essere tirate a giro, con un effetto à la “maledetta” (Pirlo dixit), e via discorrendo. Una più che piacevole miglioria che non mancherà di farci calciare punizioni sopraffine e ben concepite, specie perché erano uno dei punti deboli della serie.
Ottime, invece, le reazioni dei portieri e le loro animazioni. Più reattivi che mai, adesso i baluardi dei pali sembrano davvero essere molto simili alle loro controparti reali, con riflessi felini (azzeccati) e posizionamenti più sensati. Meno tentativi di prese sui tiri insidiosi, più respinte in angolo o lontano dall’area di rigore. Insomma, un comportamento assolutamente più realistico, per un ruolo che non era il fiore all’occhiello nemmeno nella scorsa edizione. Quest’anno, forse, ci siamo, insieme a tutto il comparto difensivo che sembra finalmente muoversi con coerenza e con meticolosità . Piccolo appunto, invece, sugli stop dei giocatori, che precedentemente sembravano essere delle macchine stoppapalloni quasi infallibili. In FIFA 20, tutta questa perfezione negli stop non esiste, ed anzi, in più di un’occasione ci ritroveremo ad inseguire un pallone che – lo scorso anno – avremmo controllato con facilità disarmante. Bene così, ne guadagna il realismo e lo spettacolo, anche se diminuiranno i santi sul calendario.
VOLTA per volta, spediti, ma con qualche passo incerto…
Ultima (ma non ultima) la nuova modalità di FIFA 20: VOLTA. Il FIFA Street di nuova concezione fa il suo ritorno e si propone come una delle maggiori novità del simulatore. Probabilmente tutti noi ricordiamo – anche con nostalgia – la serie di FIFA Street, uno spettacolare contest pallonaro tutto tricks e campetti in cemento o ghiaione di Milano Marittima. Cambia il nome, in VOLTA, ma non il concetto: si gioca in un campo urbano, tre contro tre, portieri volanti, porta piccina, chi arriva a 4 goal vince. Semplice, immediato, divertente.
E sarebbe ancora più bello e divertente se non avessimo il problema delle animazioni. Come nelle partite normali, difatti, le suddette sono sempre eccessivamente slegate tra loro, e a distanza ravvicinata o eseguendo i tricks, si nota in modo spaventoso. Troppe volte le transizioni da un dribbling ad un tiro, passando per una scivolata, sono gestite poco coerentemente con il resto del movimento del giocatore. Un difetto che un po’ compromette la qualità di VOLTA, oltre che di tutto FIFA 20. Nonostante ciò, la sfida urbana 3 Vs. 3 promette di essere al centro delle competizioni, perché di sicuro impatto e divertimento, anche con le sue imperfezioni.
Quindi che si fa? Lo compriamo o no?
Come ogni anno, ed è doveroso essere sinceri, il dubbio tra i due rivali si ripresenta. FIFA 20 o eFootball PES 2020? Difficile scegliere, specie quest’anno che PES ha compiuto dei passi avanti notevoli. Anche FIFA si è aggiornato, con introduzioni importanti, ma l’impressione è quella che il prodotto a marchio EA conti tanto anche sulle modalità online, dove è nettamente più avanti di PES.
In definitiva, FIFA 20 con la sua demo ci ha mostrato delle buone cose, e delle cose un po’ meno buone. Rivedibili, niente che non possa essere corretto, ma ci deve essere la presa di coscienza per farlo. Le animazioni e la fisica del pallone sembrano essere troppo slegati dal gioco, trasmettendo un senso di “frazionamento” ludico che non dovrebbe esistere. Se dovessero riuscire a correggere questi due elementi, saremo di fronte ad un titolo imperdibile per gli appassionati di calcio.
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