Kabi Nagata è tornata con un nuovo volume, Lettere a me stessa Dopo la mia prima volta. Edito come il precedente volume dell’autrice da J-POP Manga, Lettere a me stessa prosegue con il racconto autobiografico dei problemi e delle riflessioni di Nagata su se stessa e lo fa usando l’espediente di una lettera indirizzata a se stessa. E noi, nella nostra recensione vogliamo scriverle una lettera…
Cara Kabi Nagata…
Cara Kabi Nagata, sono una tua lettrice. Ti ho conosciuto un annetto fa con il tuo primo manga La mia prima volta My Lesbian Experience with Loneliness. Il tuo volume mi era molto piaciuto e mi aveva molto colpito. Il racconto della tua esperienza, i tuoi problemi nel trovare la propria strada, la tua salute mentale e la ricerca di una qualche forma di affetto. Quanto è facile ritrovarsi in quello che ci racconti? Questo succede anche nel seguito, in Lettere a me stessa. Anzi, molte questioni sono ancora più attuali e vicine a molte persone della tua età e non solo che possono davvero pensare “È successo anche a me!”.
L’indipendenza economica, la solitudine, la voglia di un rapporto di amicizia e di amore, la famiglia che vuoi vicino e lontano allo stesso tempo, la salute fisica e mentale si ritrovano lungo tutte le diverse lettere che compongono questo volume. Ma non solo la storia, perché, cara Kabi (posso chiamarti Kabi, vero?), adoro tantissimo anche il tuo stile di disegno. È semplice ma assolutamente efficace nel mostrare le tue emozioni e a rendere graficamente le situazioni che racconti a parole. Poi c’è da dire che il bianco e rosa è davvero assai migliore del bianco e nero… E te lo dice una ragazza che non ama molto questo colore…
Che dire, a me Lettere a me stessa è piaciuto molto. Il fatto è proprio che la tua narrazione prende e appassiona, ci fa fare un po’ il tifo per te, riflettere su noi stessi e forse può aiutare anche qualcuno che si trova a dover affrontare queste situazioni difficili. Ho trovato anche molto bello che lo stesso succede nella storia extra, La depressione di Chika-chan. Una storia original ma nella quale ritornano quei temi che affronti e che, credo, ti stanno a cuore. Omologarsi invece di accettare noi stessi, cedere alle pressioni della società invece di combatterle, sentirsi liberi di essere chi si vuole… Meno male che non viviamo nello stesso mondo di Chika e Nozomi… Cioè più o meno…
Per concludere cara Kabi, ho adorato tantissimo Lettere a me stessa, molto più di La mia prima volta (#sorrynotsorry), proprio perché ho trovato le situazioni raccontate molto più relazionabili. Io ma credo tante altre persone abbiamo avuto gli stessi tuoi dubbi, paure, pensieri, a volte abbiamo reagito a volte no. Ma leggendo le tue lettere ci siamo resi conto che non siamo soli, che altri hanno provato le stesse medesime cose. E che tu, tramite il mezzo dei manga hai aiutato te stessa, ma forse aiuti anche noi che ti leggiamo.
Con la speranza di poter leggere presto altri tuoi volumi (autobiografici e non), ti saluto e ti abbraccio da distanza.
Con affetto,
Marianna
Ringraziamo J-POP Manga per averci fornito una copia digitale di Lettere a me stessa Dopo la mia prima volta per poterlo recensire. Vi ricordiamo la nostra recensione del primo volume di Kabi Nagata, La mia prima volta My Lesbian Experience with Loneliness. Fateci sapere se avete letto i volumi di questa autrice e se vi sono piaciuti. Anche voi vi siete ritrovati in quello che racconta? Ditecelo nei commenti e continuate a seguire Nerd Pool per essere sempre aggiornati sui vostri anime e manga preferiti.
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