Torna Jean-Luc Picard al massimo della sua forma, in una nuova serie tv che vi lascerĂ stupefatti.
Diciamoci la veritĂ : i primi esordi di Amazon Prime Video avevano generato qualche dubbio.
Un catalogo ristretto, titoli diversi dall’originale ma poco attrattivi unito a quella che sembrava (e lo sembra ancora, ad onor del vero) un’ascesa inarrestabile di Netflix.
Poi le cose hanno cominciato a prendere una piega differente.
Amazon Prime Video ha cominciato ad fare investimenti cospicui sia nella promozione dei suoi prodotti sia nella produzione o nell’acquisto di prodotti di qualitĂ da distribuire sulla sua piattaforma, sfornando prodotti di qualitĂ via via crescente e mentre tutti (non negatelo) stiamo aspettando la serie tv ambientata nel mondo de Il Signore degli Anelli, abbiamo potuto godere di intrattenimenti con trame, attori, qualitĂ degli effetti speciali di assoluto pregio.
Sto parlando, solo per citarne alcuni: The Man in the High Castle, Tom Clancy’s Jack Ryan, Carnival row, The Boys, God Omens, Doom Patrol .
Tutte serie tv estremamente diverse tra di loro e con fortune alterne, ma che sono state l’esempio lampante e concreto di un’evoluzione del catalogo Amazon Prime Video.
Star Trek: Picard si inserisce perfettamente in questo filone.
Un’azzardo ben riuscito
Parlare di Star Trek è come parlare, in senso di sacralità e delicatezza, di Star Wars.
Orde di fan ben agguerriti saranno sempre pronti a difendere a spada tratta la propria creatura da nuovi esperimenti così come accettare qualsiasi nuova produzione purchè gli si dia la possibilità di tornare in quel mondo almeno una volta.
Quando J.J riprese in mano il mondo Star Trek con i due film rispettivamente Star Trek (2009) e Star Trek: into Darkness, si scatenarono le due fazioni mettendo non poco in difficoltĂ la volontĂ di andare avanti nel progetto.
Questa serie tv, quando venne alla luce la volontĂ di farla nascere, scatenĂ² il fandom e si crearono parecchie aspettative.
Senza fare spoiler, posso già dirvi che il ritorno in formato serie tv del mondo Star Trek è stato sicuramente un azzardo ma ben riuscito.
Respirerete quell’aria familiare proveniente direttamente dal mondo di Star Trek: The Next Generation, sia per alcuni volti noti sia per quello spirito che aveva caratterizzato quel filone narrativo dove Sir Patrick Stewart aveva prestato il suo talento nel ruolo di Jean-Luc Picard.
Le prime puntate
GiĂ dalle prime puntate capiamo che Amazon Prime Video , nel voler investire su questa serie tv di casa CBS All access (stessa casa di Star Trek Discovery ha voluto fare le cose per bene, non solo in termini di effetti speciali (anche l’occhio vuole la sua parte) ma anche in termini di sviluppo narrativo.
Jean-Luc Picard è tormentato dal suo passato, dalle persone (o quasi) a lui care perse ma soprattutto a quel ruolo di Ammiraglio/leggenda con cui non riesce a fare i conti e che la società stessa continua a non volergli togliere.
Una serie di eventi (molto ben pensati) lo riporteranno al centro di quell’attenzione che non voleva piĂ¹ rivivere con sviluppi della trama che andranno a anche ad approfondire aspetti centrali in Star Trek: The Next Generation.
Senza scendere troppo nei particolari, giĂ dalle prime due puntate lo spettatore verrĂ catapultato in una Federazione apparentemente al massimo del suo splendore ma che cova alcuni oscuri segreti in cui Picard verrĂ coinvolto.
Vedremo tornare antichi nemici, sette religiose ed un focus niente meno sui Borg, con un coinvolgimento che lascerĂ di stucco i fan piĂ¹ preparati.
Nuova generazione vs The Next Generation
Il dubbio che avevo era se un “novello” avesse potuto godersi questa serie tv o se si sarebbe trovato di fronte ad un muro di connessioni incomprensibili. Il problema non era banale in quanto a seconda delle scelte si sarebbero potuti aprire scenari piĂ¹ o meno interessanti ai fini della trama.
Non posso, ovviamente, dare una risposta netta in quanto mancano ancora il 50% delle serie.
Quello che posso sicuramente dire è che i riferimenti sono tantissimi già dalle primissime scene ed è indubbio che molti dei tormenti che Picard dovrà affrontare potranno essere apprezzati solo se avete masticato un minimo Star Trek: The Next Generation.
Questo, perĂ², non impedirĂ ad un neofita di poterne apprezzare la struttura globale senza perdersi in dubbi amletici che ne compromettano la comprensione e la godibilitĂ della trama.
Cosa aspettarci?
Sulle dieci puntate previste, al momento, ne sono disponibili cinque. Siamo quindi al giro di boa.
I possibili sviluppi sono molteplici ma, se si mantenesse il livello raggiunto fino ad ora, sono certo che questa serie potrebbe collocarsi nel mondo Star Trek con dignitĂ ed onore.
E’ presto per dire, infine, se il progetto sia stato giĂ pensato con uno sviluppo narrativo di medio o lungo periodo.
La sensazione globale è quella di un progetto ambizioso ma con solide basi e che possa essere predecessore di un ritorno in pompa magna del mondo di Star Trek in tutto il suo splendore.
Giudizio complessivo
Tecnicamente parlando, le puntate sono molto ben strutturate, con una lunghezza media giusta (siamo sui 44 minuti) senza spiegoni che potrebbero forviare o, all’opposto, carenze narrative che possano far perdere il filo ad uno spettatore.
Infine, i vari personaggi vengono discretamente approfonditi anche se, per qualche caso, si potrebbe patire una certa superficialitĂ nella caratterizzazione di alcuni di essi, senza comunque mai avere mancanze significative.
Star Trek: Picard, in questi suoi primi cinque episodi, amalgama molto bene il passato proveniente direttamente da Star Trek: The Next Generation con una produzione moderna, snella, visivamente godibile.
Se vi interessasse seguire lo sviluppo della serie tv Star Trek: Picard vi aspetto nelle prossime settimane!
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