Da venerdì 29 marzo, è disponibile su Netflix un nuovo film sullo sport basato su una storia vera, The Beautiful Game. La vicenda è incentrata sulle avventure della squadra inglese alla Homeless World Cup, un campionato mondiale di calcio con tutti giocatori senzatetto. L’obiettivo del torneo è radunare persone di diverso genere ed età , provenienti da varie Nazioni, con lo scopo di migliorare le loro condizioni di vita attraverso un linguaggio universale, il calcio. Il film è diretto da Thea Sharrock e scritto da Frank Cottrell-Boyce. Fanno parte del cast Michael Ward, Bill Nighy, Valeria Golino, Aoi Okuyama, Chris Young e Callum Scott Howells. Di seguito trovate la sinossi e il trailer del film:
Guidata dal suo allenatore Mal, la squadra di calcio parte per il viaggio da Londra a Roma per la Coppa del Mondo dei Senzatetto. All’ultimo momento, decidono di portare con sé il talentuoso attaccante Vinny.
Ecco la recensione senza spoiler di The Beautiful Game:
Un’emozionante storia vera
Partiamo dagli ultimi fotogrammi del film, ovvero quelli in cui ci viene spiegato che la storia di Vinny (Michael Ward) e dei suoi compagni è vera. La Homeless World Cup non è un’iniziativa particolarmente conosciuta, ma ha sicuramente un potenziale umano e narrativo molto forte. Lo spettatore è portato presto ad empatizzare con i membri della squadra inglese, non campioni di calcio ma uomini segnati da innumerevoli difficoltà , dalle dipendenze alla disoccupazione. I personaggi sono indubbiamente costruiti in modo credibile, in particolare Vinny, che compie un arco narrativo coerente – anche se abbastanza prevedibile. Viene reclutato all’ultimo dalla squadra in quanto dimostra di avere davvero talento, ma a differenza dei compagni non è interessato a stringere amicizie e si vergogna di definirsi senzatetto.
Vinny è un uomo orgoglioso e cinico, ma il suo lato più dolce emerge subito nella scena che lo vede giocare con sua figlia di sei anni. Convincente anche l’interpretazione di Michael Ward. Nonostante The Beautiful Game affronti temi impegnativi come la povertà e l’esclusione sociale, non viene mai persa quella verve ironica che caratterizza la narrazione. Infatti, i fraintendimenti che si generano tra i componenti della squadra danno spesso origine a scene leggere. Lo stesso effetto sortisce l’intervento di altri personaggi, ad esempio la competitiva suora (Susie Wokoma) a capo del team sudafricano o la giovane leader militaresca (Aoi Okuyama) del team giapponese.
L’atmosfera di Roma
Il torneo ha sede a Roma, dove si radunano le squadre provenienti da tutto il mondo. The Beautiful Game è frutto di una produzione inglese, che fa risaltare le location della capitale sotto una luce diversa rispetto ai film autoctoni. Vediamo alternarsi molti scorci di una Roma da cartolina, estremamente suggestiva e slegata da coinvolgimenti emotivi. I monumenti e le zone della città più celebri diventano sfondo delle avventure dei protagonisti, sfruttando la loro grande riconoscibilità per ottenere un effetto di familiarità e armonia. Prende parte ad un cast internazionale l’attrice italiana Valeria Golino, nel ruolo di Gabriella, l’energica organizzatrice del campionato. L’attrice è nota per i suoi ruoli in Rain Man, Il ragazzo invisibile e Respiro, oltre ad aver diretto Euforia e Miele.
Un film sportivo appassionato
The Beautiful Game non si rivolge soltanto ad un pubblico appassionato di sport e di calcio, ma sicuramente gli spettatori con questi interessi sono coinvolti ulteriormente. Le sequenze dedicate alle partite e agli allenamenti sono numerose, proprio a sottolineare la centralità che il calcio in questa vicenda. Si tratta non solo di un gioco capace di unire persone con background diversi e di creare tra loro spirito di squadra, ma anche di un sogno in cui rifugiarsi per tanti appassionati. Man mano che la trama si sviluppa, viene approfondito il legame tra Vinny e questo sport: non ci sono grandi sorprese, però sicuramente è descritto con sentimento il suo rapporto turbolento con un sogno difficile da inseguire.
In generale, la narrazione del film è molto lineare, secondo la classica struttura in tre atti, scanditi dalle partite più emozionanti. Lo sviluppo appare abbastanza prevedibile, pervaso dallo spirito ottimista del film. La regista Thea Sharrock riesce a creare comunque tensione durante i match, con un ritmo incalzante, lasciando trapelare l’ansia dei protagonisti. Incitati dal coach Mal (Bill Nighy), in campo i componenti della squadra inglese dimenticano di essere giocatori improvvisati e uomini senzatetto, ma si impegnano con trasporto a vincere come segno di riscatto.
The Beautiful Game è ora disponibile su Netflix.
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