Grey’s Anatomy 15×19: ecco la recensione di un episodio dai contenuti “forti” (si veda l’annuncio nel promo da parte della ABC stessa) e seguito con live twitting da parte di Camilla Luddington (l’attrice che interpreta Jo).
-> QUI l’articolo con il PROMO della 15×20 ed analisi
Una puntata Jo-centrica che in realtà si basa su una grande ed importante tematica: lo stupro.
Parallelismi
Scopriamo come è andato l’incontro tra Jo e la madre biologica attraverso lunghi flashback e nel mentre viene affrontato in ospedale il caso della settimana.
Una donna con un taglio sul viso, dolorante e chiaramente spaventata, giunge al pronto soccorso, dove viene accolta proprio da Jo.
Viene svelato pian piano ciò che la donna ha subito ma anche ciò che è successo alla madre di Jo.
Quest’ultima infatti è rimasta incinta dopo che, studentessa, aveva subito uno stupro da parte di un assistente.
Episodio di condanna ed auspicio per un cambiamento
Due storie diverse, tanti dialoghi e tanti silenzi.
Tanti sguardi che dicono “ti capisco, non sei sola” o “mi spiace”.
Empatia ed aiuto, specie tra donne, è un po’ il messaggio che Shonda mostra in questa 15×19 di Grey’s Anatomy.
Un episodio che vuole chiaramente essere sia di condanna che d’auspicio per un cambiamento che parta anche dal modo in cui le vittime vengono accolte.
La donna ricoverata al pronto soccorso non riesce nemmeno a guardare un uomo perché in chiunque lei vedeva colui che di sera, in quel vicolo, l’aveva violentata.
Così viene organizzato un corridoio con lo staff medico femminile dell’ospedale ad accompagnare e dar forza alla donna mentre viene portata in sala operatoria.
Anche la questione del “kit” di prove nel caso uno volesse denunciare l’accaduto viene affrontata non senza un certo magone sia da parte degli attori che indotto nello spettatore.
Ogni momento della puntata è volto a far ben comprendere che “NO è NO”.
Inoltre viene dato spazio anche all’importanza genitoriale (e non solo) di insegnare il rispetto verso il prossimo.
“Non hai colpa”
Michelle Forbes nei panni della madre di Jo rende bene il suo esser ancora inerme di fronte a tutto quello che le è successo e nonostante si sia duramente rifatta una vita.
Ha provato ad amare Jo ma non ci è riuscita ed è per quello che l’ha abbandonata dopo 5 giorni dal parto, senza dir niente a nessuno.
Ha provato anche a non darsi colpe per tanti anni.
Ecco un’altra cosa che viene evidenziata in questo episodio e come in parte già sottolineato quando si è trattato dell ex marito di Jo.
La vittima di violenza fisica e psicologica, la vittima di uno stupro, tende a sentirsi in colpa, una sensazione che lacera dentro e che non va via e che sembra sin quasi giusto avere, come punizione.
“Non hai colpa”: non a caso questa frase viene ripetuta da Jo e la paziente ed in un certo modo esorcizza entrambe.
Cosa farà Jo?
Per la Dottoressa Karev un colpo dietro l’altro arriva dalle parole della madre (finalmente?) trovata ma questa è la dura e cruda verità riguardante la sua nascita.
Il padre? Morto dieci anni prima e no, alla fine, a quanto pare, Jo non li somiglia.
Ed una delle paure della madre almeno è svanita.
Se ci saranno ancora incontri tra le due non si sa: per come sono andata le cose sembrava quasi un dialogo di non ritorno, come premesso dalla stessa Jo.
Come nel finale della precedente puntata, anche alla fine della 15×19 Jo continua a non voler parlare di ciò che è successo con Alex: non riesce proprio, vuole solo andar a casa da sola e dormire.
Il prossimo giorno, in questo caso la prossima puntata, scopriremo se le cose cambieranno.
Voi cosa ne pensate di questo episodio di Grey’s Anatomy e di come è stato trattato questo argomento?
Fatecelo sapere!
Continueremo ad aggiornarvi su questa longeva serie medical drama.
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