Con la sua solita ironia e franchezza Kabi Nagata torna a raccontarci la sua vita e le sue difficoltà di salute fisica e mentale. Nel suo nuovo volume sempre edito da J-POP Manga, Il mio povero pancreas, l’autrice svela i suoi problemi al pancreas e le sue difficoltà a farsi curare. Scopriamo insieme il suo racconto veritiero e toccante
Il mio povero pancreas e non solo…
La vita di Kabi Nagata è sempre intensa, forse troppo. Nel volume La mia fuga alcolica aveva avuto una pancreatite acuta che l’aveva costretta ad un ricovero in ospedale. Ma i suoi problemi di alcolismo non sono finiti e anzi è ricascata come si suol dire. Però il suo ricovero in ospedale è più complesso anche perché avviene durante il periodo del Covid con tutte le restrizioni del periodo. E se per pura fortuna, in un momento di follia, riuscisse a scappare che cosa succederebbe? Ma sopratutto il suo pancreas come reagirebbe?
Se avete già letto altre opere di Kabi Nagata ritroverete anche ne Il mio povero pancreas il suo stile così fresco a unico di raccontare i suoi problemi di salute innanzitutto mentale. Infatti i suoi problemi di salute si ricollegano alla sua salute mentale. L’alcolismo è legato a problemi di ansia, ai sensi di colpa a seguito del successo del suo primo manga pubblicato e alla reazione dei suoi genitori a quello che ha scritto. Ciò l’ha portata a cadere in un fortissimo alcolismo dal quale cerca di guarire andando in una clinica psichiatrica. Ma il ricovero porta pochi risultati a lungo termine…
Accade quindi il ricovero per una pancreatite acuta che mettono Kabi Nagata difronte ai suoi problemi. Le tocca dare una svolta alla sua vita rinunciando all’alcool e al cibo grasso. Ma non è facile anzi, è ben più facile ricascare nel bere. In questo modo la mente si annebbia, i problemi svaniscono e lei si sente bene. Ma questo comporta un secondo ricovero per il ritorno della pancreatite, ben diverso dal precedente. Siamo nel periodo del Covid, l’ospedale è un ambiente chiuso, poco sereno e dal quale non è facile uscire. Ma le si presenta un’occasione per fuggire, tornare a casa, non del tutto conscia delle conseguenze. A seguito però di questo fatto Kabi Nagata troverà il giusto supporto, quell’appoggio che aveva bisogno per migliorare la sua condizione.
Ovviamente non tutto è totalmente positivo e bello, arrivati alla fine rimangono ancora tanti problemi e difficoltà . Ma giunti alla fine di Il mio povero pancreas c’è una certa positività da parte dell’autrice – come suggerisce il sottotitolo dell’opera Eppure la mia vita un po’ è migliorata. Kabi Nagata trova il giusto appoggio per sé stessa e augura a tutti di trovarlo. Ovviamente non per forza il lettore ha vissuta o vive gli stessi problemi di salute dell’autrice. Dall’altra ci si relazione facilmente con lei, si prova empatia e troviamo conforto in quello che racconta, di potercela fare anche noi a piccoli passi.
La forza delle storie di Kabi Nagata
Non è necessario aver letto La mia fuga alcolica anche se Il mio povero pancreas è il suo seguito ideale. Come le altre opere dell’autrice è un volume a se stante. Ovvio che leggerlo conoscendo le altre opere dell’autrice è più completo, ma risulta ugualmente godibile da solo. Certo, ci si chiede come è possibile che questa mangaka abbia così tanti problemi, ma se ci riflettiamo noi tutti ne abbiamo di piccoli e di grandi. Abbiamo questi pensieri anche assurdi, questioni irrisolte con noi stessi oltre che con gli altri che spesso teniamo segreti. Invece Kabi Nagata affronta tutte questi problemi con coraggio e le disegna nelle sue opere senza tralasciare il divertimento, la simpatia, sdrammatizzando certe situazioni rimanendo però molto aderente alla sua realtà . Una realtà nella quale però molti di noi riescono a riconoscerci e trovano conforto nella lettura risultando quasi terapeutica.
Il mio povero pancreas non fa eccezione. Pur non avendo problemi di alcolismo o al pancreas come l’autrice, grazie a lei e a quello che ci racconta vediamo dei messaggi positivi. Un tentativo di darci forza e speranza che possiamo cambiare, trovare il supporto dagli altri, anche da gente che non ci aspettiamo come successo a Kabi Nagata. Avendo letto le sue precedenti opere ci troviamo sorprese di chi aiuta l’autrice nel suo percorso di guarigione. Infondo speriamo anche noi di trovare persone così, di trovare la nostra nuvoletta di appoggio per i problemi che abbiamo o avremmo in futuro.
Un’opera intensa e con temi molto seri pur avendo momenti simpatici e divertenti, in quello stile unico che continua a distinguere Kabi Nagata nel panorama fumettistico. Rimane sempre a suo modo piacevole leggere quest’autrice per sentirci meno soli nei nostri problemi e difficoltà e trovare in lei nuova forza e anche una certa ispirazione ad affrontare tutto e andare avanti.
Ringraziamo J-POP Manga per averci fornito una copia in anteprima de Il mio povero pancreas. Vi ricordiamo le nostre recensioni degli altri volumi di Kabi Nagata, La mia prima volta, Lettere a me stessa, La mia fuga alcolica e Diario di una guerriera single. Qual è la vostra opera preferita di questa autrice e perché? Fatecelo sapere nei commenti e continuate a seguire NerdPool per essere sempre aggiornati sui vostri manga e anime preferiti!
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