Un messaggio dāamore per il cinema. Solo con questa frase si puĆ² descrivere The Fabelmans, il nuovo film di Steven Spielberg che ha recentemente trionfato ai Golden Globe. La pellicola ha vinto il premio come miglior film drammatico e quello per la miglior regia. Sicuramente si candida come uno dei possibili vincitori ai diversi premi, ed in ambito Oscar avrĆ sicuramente la sua gratificazione. The Fabelmans non ĆØ stato molto apprezzato dal pubblico, in quanto al botteghino ĆØ stato quasi in flop, ma per Spielberg importa poco, in quanto il regista voleva realizzare questa pellicola da molto tempo.
In apertura del film, il regista ha voluto omaggiare gli spettatori, spiegando come questo sia stato concepito per la sala. Proprio l’amore per il cinema, come spiega Steven Spielberg, lo ha fatto diventare il grande autore che ĆØ oggi. Il regista ha lanciato un messaggio a tutti, sottolineando come proprio la settima arte sia sempre stata al centro della sua vita, dedicando il film ai suoi genitori ed alla sua famiglia in generale.
The Fabelmans ĆØ la nascita di una passione, che lo accompagnerĆ per tutta la vita
Il film si ispira alla vita del regista, infatti sono molte le similitudini con lāinfanzia di Spielberg e quella del giovane protagonista, Sammy. Proprio come il ragazzo di The Fabelmans, Spielberg girĆ² il suo primo film in casa, e come nella pellicola, si intitolava “Il PiĆ¹ Grande Spettacolo del Mondo”. Il primo film girato con la 8mm da Spielberg ĆØ basato proprio su un treno giocattolo, come vediamo nel film. Anche nella vita reale la mamma gli suggerƬ di realizzarne un video. In questo modo, il piccolo Sammy lo potĆ© rivedere quante piĆ¹ volte voleva.
Tutti i film che vediamo girati da Sammy nella pellicola sono gli stessi realizzati dal regista durante lāinfanzia. Lo stesso Spielberg ha dichiarato di averli girati anche meglio di quanto fatto da giovane. A soli 13 anni, realizzĆ² anche un film di guerra di 40 minuti con i suoi amici, intitolatoĀ Escape to Nowhere, proprio come si vede inĀ The Fabelmans.
il grande amore che il regista ha per il cinema nasce fin da bambino, alimentato anche dalla madre che lo ha sempre consigliato e spronato. Come il piccolo Sammy, Spielberg ha iniziato giovane, e molto spesso ha messo davanti a tutto proprio il cinema. Una passione per la settima arte che lo ha completamente pervaso e sopraffatto, cosa che viene sottolineata anche dallo Zio Boris, artista in un circo anche nella realtĆ .
Una regia degna del miglior Spielberg, e delle interpretazioni stellari
Steven Spielberg in The Fabelmans, ha messo in scena una regia strepitosa, che sottolinea spesso i momenti tristi del giovane Sammy, ad esempio durante la sua adolescenza, quando viene preso di mira e diventa vittima di bullismo a scuola da dei ragazzi che lo chiamavano sporco ebreo. Una scena intensa, tutta in piano sequenza. La camera segue Sammy mentre tenta di fuggire dal gruppetto di bulli che lo stanno circondando. Un momento d’impatto che sottolinea la difficoltĆ del ragazzo a crescere in un ambiente dove veniva sempre deriso e preso in giro.
Regia che raggiunge il suo apice negli ultimi minuti del film, dove vediamo finalmente il giovane Sammy raggiungere il suo sogno. La sequenza finale ĆØ bellissima e senza aggiungere troppo per evitare spoiler, riguarda l’orizzonte e l’inquadratura perfetta da usare in un film.
Uno dei personaggi piĆ¹ importanti in The Fabelmans, ĆØ lo Zio Boris. Ispirato al vero zio di Spielberg, che si chiamava sempre Boris e lavorava in un circo. In pochi minuti di apparizione, Judd Hirsch, trasmette benissimo la voglia di vivere lāarte e di lavorare con essa da parte di Spielberg. Prevede, inoltre, per il giovane Sammy un futuro radioso nel mondo del cinema, a discapito degli altri interessi sia affettivi che familiari.
La mamma di Sammy, Mitzi, ĆØ interpretata da Michelle Williams, che ha messo in scena una delle sue migliori interpretazioni, impersonando la madre di Spielberg in modo impressionante. Trasmettendo alla perfezione il suo amore per il piano e la musica, intervallando momenti di tristezza dovuti ai problemi coniugali tra lei ed il marito, ad altri di grande forza e amorevolezza in cui consola e consiglia il figlio, incoraggiandolo a continuare la sua passione.
Il padre di Spielberg, qui ĆØ impersonato da Paul Dano. Un uomo sempre impegnato con il lavoro ed ossessionato dalla tecnologia, che lo porterĆ lontano dalla famiglia non solo fisicamente ma soprattutto emotivamente. Quello che vediamo nel film riguardante il padre, ĆØ quasi del tutto reale, Arnold Spielberg era veramente un ingegnere elettronico, un genio del settore che ha trasformato la tecnologia.
Un finale d’impatto per un regista che ha lasciato il suo segno indelebile sul cinema
In The Fabelmans troviamo uno Steven Spielberg nostalgico, che ha voluto omaggiare quello che per lui ĆØ la cosa piĆ¹ importante, il cinema. Realizzando un film semi-biografico, ha messo al centro la sua famiglia, in particolare sua madre ed il suo amore e la passione per lāarte.
Steven Spielberg ĆØ tornato sulla cresta dellāonda, con un film meno commerciale del solito, piĆ¹ personale e molto autoriale. La speranza ĆØ che sia un grande successo, ma al regista va bene cosƬ, in quanto era ciĆ² che aveva in mente di realizzare da moltissimo tempo, e poco importa se non sarĆ un successo al box office.
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